Come possiamo definirci? Forse così.
Siamo un gruppo – giovani, meno giovani, pensionati – che mette il proprio tempo e le proprie competenze a disposizione della gestione, estremamente sfaccettata, di una ‘struttura per il pubblico’ che ha la bella pretesa di proporsi come ‘sala della comunità’, luogo di incontro per tutti.
Siamo un parroco, responsabili di sala, tecnici, operatori di cassa, addetti alla proiezione, alla sicurezza, alla manutenzione, alla programmazione e all’organizzazione degli eventi.
Siamo persone accomunate dalla stessa voglia di essere cittadini dentro la città, attivi e propositivi, e siamo convinti che in campo culturale l’impegno debba essere di tutti: organizzatori e pubblico, di chi propone ma anche di chi, scegliendo, usufruisce delle proposte. L’impegno è quello di correre veloci per lasciarsi alle spalle la banalità, il cattivo gusto, la vuotezza di tante proposte e scegliere la qualità dei contenuti, anche nel divertimento. Meglio: nella ri-creazione. Per questo, nel carnet degli spettacoli che proponiamo, gli eventi ‘seriosi’ si mescolano ad iniziative fruibili a diversi livelli: per chi vuole svagarsi – meglio: ri-crearsi – con gusto e intelligenza, per chi insegue la bellezza di un’inquadratura, di una battuta recitata, l’emozione di una nota liberata dal pentagramma, per chi cerca spunti nuovi di riflessione su problemi e interrogativi di sempre.
Insomma: siamo, noi e voi, comunità di chi cerca risposte:
“Dov’è la Vita che abbiamo perduto vivendo?
Dov’è la saggezza che abbiamo perduto nella conoscenza?
Dov’è la saggezza che abbiamo perduto nella conoscenza?
Dov’è la conoscenza che abbiamo perduto nell’informazione?”
(T.S. Eliot – Cori da ‘La Rocca’)